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Dati

Perdere il lavoro ha un costo molto più alto in Italia perché mancano le politiche attive

AP Photo/Gregorio Borgia
AP Photo/Gregorio Borgia
AP Photo/Gregorio Borgia
Massimo Taddei
19 marzo 2022 • 18:44Aggiornato, 22 marzo 2022 • 10:24
  • Secondo le stime, un anno dopo la perdita del lavoro, tre lavoratori licenziati su dieci non hanno trovato un nuovo impiego, mentre il reddito medio si riduce di quasi il 40 per cento.
  • L’Italia, insieme ad altri paesi dell’Europa meridionale, come Spagna e Portogallo, registra infatti perdite in termini occupazionali e di reddito ben peggiori rispetto a quelle di altri paesi europei.
  • Perché questa differenza? La colpa sta nel mezzo: da una parte, i lavoratori italiani non sono abituati ad usare canali di ricerca formali e quindi tendono a non frequentare quei servizi, pubblici o privati, che potrebbero aiutarli nell’orientamento al lavoro; dall’altra, la qualità di questi servizi è di gran lunga inferiore rispetto a quella di altri paesi avanzati

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Massimo Taddei
Massimo Taddei

Laureato in Economia e Commercio a Genova, con una tesi sulla dimensione economica e sociale della disuguaglianza in Italia. Laureando double degree del Master in Economics all'Università di Pavia e all'Universität Hohenheim (Stoccarda), con una tesi sull'impatto dell'automazione sull'occupazione nel settore manifatturiero. È editor e responsabile del desk del sito di informazione economica lavoce.info. A lavoce, ha contribuito alla creazione della rubrica di data visualization La parola ai grafici ed è stato autore e anchor dei podcast lavoce in capitolo e L'anno che verrà. Su twitter @mtaddei_.

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